sabato 26 aprile 2008

ecchetelodicoafa...

Tratto da "La Stampa.it".

Tenta il record di volo attaccato a dei palloncini, ma ora è disperso. Secondo i soccorritori potrebbe essere ancora vivo ma non per molto
ROMAAncora nessuna traccia di Adelir Antonio de Carli, il prete brasiliano decollato domenica appeso a un migliaio di palloncini per battere il record del volo più lungo e disperso ormai da trenta ore. Le ricerche, ostacolate dal maltempo, si concentrano in una zona di mare a una trentina di chilometri dalla costa di Santa Catarina. È l’area da dove il Gps del reverendo aveva mandato l’ultimo segnale: assolutamente fuori rotta, visto che il religioso avrebbe dovuto volare lungo il litorale.Sono mobilitati un centinaio di soccorritori, quattro navi della Marina e (potenzialmente, visto che nebbia e vento li obbligano all’attesa) un aereo e alcuni elicotteri, oltre a decine di imbarcazioni private. Sotto gli occhi di tutti i media brasiliani, che hanno fatto della vicenda la storia principale degli ultimi due giorni. Nonostante non ci siano sviluppi da ieri, da quando sono stati individuati a riva i resti di alcuni palloncini colorati.Padre Adelir de Carli, quarantuno anni, era partito dal porto di Paranagua nel primo pomeriggio (ora brasiliana) di domenica. Con l’obiettivo di volare per 19 ore consecutive e stabilire un primato che lo avrebbe aiutato a raccogliere soldi per aprire un posto di "ristoro spirituale" per camionisti. Nonostante il forte vento e le avverse condizioni meteorologiche, subito dopo aver celebrato una messa. Legato a un migliaio di palloncini colorati, con paracadute di sicurezza, un casco, una tuta termica, due cellulari e un navigatore satellitare.Aveva già sperimentato con successo il volo coi palloncini - ricostruisce l’edizione on line di Globo - a gennaio, con una tranquilla "gita" di quattro ore dal sud del Brasile fino all’Argentina. Quasi un esperto, padrone degli unici comandi possibili una volta decollato: far scoppiare i palloncini per virare o prendere quota. Ma con problemi che domenica sera aveva comunicato via cellulare a terra: il Gps non era in grado di farlo funzionare bene, e si tratta dell’unico mezzo (specialmente con scarsa visibilità) per avere idea di cosa stesse sorvolando. Il navigatore ha inviato per l’ultima volta un segnale dopo otto ore.Ottimismo e fede si intrecciano al porto di Paranagua, punto di partenza per il volo di 750 chilometri iniziato dal prete, e diventato la la base dei soccorritori. Uno dei responsabili delle ricerche, il comandante dei Vigili del fuoco Paulo Eduardo Nives, assicura che «al momento non c’è alcun motivo per non ritenere che sia ancora vivo». Denise Gallas, l’assistente della parrocchia di Sao Cristovao, ne è certa: «Lo troveremo vivo, non ci sono dubbi». Il reverendo potrebbe essere finito dovunque, spiega Nives: «Su qualche isola deserta, da qualche parte sulla terra ferma, o nell’oceano». Nell’ultimo caso, considerando la temperatura mite delle acque (sui venti gradi centigradi) e con l’incognita delle sue condizioni fisiche e «della gravità delle ferite, ammesso che sia ferito», la stima è che possa resistere «cinque giorni, forse qualcosa di più».
Considerazioni:
Scusate il ciniscmo, ma una simile idiozia l'ho vista raramente.
Ogni tanto mi capita ancora di stupirmi per le idee bislacche che passano per la testa ad alcuni esseri umani.
Come giustamente riporta Insy nel suo blog, verrebbe da dire "ben ti sta!".
Io mi limiterei ad un MA CHI TE L'HA FATTO FARE, ma soprattutto...
MA COME PENSAVA DI SCENDERE?

lunedì 21 aprile 2008

soffro...




ciao Walter...

maccheroni...m'avete provocata...

Vaffanculo qua, vaffanculo là, vaffanculo su, vaffanculo giù. Tutto molto originale, Angie.Berlusconi è ovunque nel tuo blog, ti circonda, è nel tuo cervello, sembri posseduta, cazzo. Consiglio gratuito: vai su www.paginegialle.it, scrivi "esorcismi a domicilio" e premi "invio". Se qualcosa non si trova su internet, allora non esiste e, spiacente per te, sei fottuta.Sgrena. Che abbiano offeso la dignità della più grande giornalista d'Italia... ma che dico "Italia"? Europa! Ma che dico "Europa"? Mondo! Ma che dico "Mondo?" Via Lattea! In ogni caso è un'opinione come un'altra. Le hanno fatto domande, lei ha risposto (credo). Fine. Altro che "offesa come donna, come comunista (sic.) e - cosa più vergognosa - come giornalista"; smettila di frignare: contribuisci alla deforestazione globale con tutto questo frignare.Firmato,Leather Parisi (mandami a fare in culo, dai).



Tu me l'hai chiesto, e siccome sono una persona educata lo faccio.


VAFFANCULO


guarda, non mi metto neanche a commentare le tue parole perchè non ne vale la pena, se proprio non riesci a capire il senso del post non sarò certo io a spiegartelo di nuovo.
Per onore di cronaca, a memoria, mi pare che Berlusconi appaia solo in due o tre post in questo blog.
E, non vorrei distruggere una tua certezza, ma quasi tutto quello che si trova in rete non esite...


...e adesso vai dove ti ho mandato prima, coglione.

ipse dixit




"Due palle.
Berlusconi qua, Berlusconi là, Berlusconi su, Berlusconi giù.
Avete rotto il cazzo.
Mettetevela via, non si può sempre vincere.
Castori che non siete altro."



Allora, mio caro commentatore anonimo, io non ho mai fatto riferimento a Berlusconi in questo pèost, se non nella foto.
Ma siccome l'astruseria avanza e comanda ogni mia azione, io ci posso mettere tutte le foto che voglio nei miei post, quindi sei stato tu a vederci un riferimento al Berlusca.
Avete vinto le elezioni, bene.
Staremo a vedere.
Per la prossima volta fammi la cortesia di firmarti almeno, così potrò anteporre un nome al mio sonoro e urlato

MAVAFFANCULO.


"La macchina sulla quale viaggiava Giuliana Sgrena si è avvicinata a un posto di blocco Americano a fari spenti; è stato intimato l'ALT per più di qualche volta, l'autista non si è fermato. I militari - che avevano già subito numerosi attacchi da parte di kamikaze con modalità molto simili - hanno aperto il fuoco. Non c'è nessuna inchiesta da aprire. Mario Lozano è innocente. Purtroppo le pallottole hanno colpito la persona sbagliata."

Mio caro anonimo, non mi pare di aver fatto della Sgrena una martire o aver calcato molto la mano su chi o cosa abbia sparato, certo, mi fa ridere la definizione di fuoco amico, ma solo a livello di semantica, niente di più.
Se sei lo stesso che mi ha lasciato il commento giù nel post precendente è chiaro che hai una mania di persecuzione non indifferente e vedi tutto, ma proprio tutto, atto a denigrare il tuo mito coi capelli disegnati e i suoi amichetti ammmericani e/o russi e/o mettici tu chi ti pare.
Il senso del post era la differenza di trattamento riservato ai quattro mercenari - che molto probabilmente tu elevi ai più alti onori essendo iscritti alla tua stessa parte politica - e un Uomo dello Stato e non solo come Calipari.

E per concludere degnamente...

la prossima volta firmati, castoro che non sei altro.

sabato 19 aprile 2008

altri uomini, altri tempi.

leggo da Fabio:

"Ci sono stati tempi in cui gli uomini tenevano molto alla propria rispettabilità, alla integrità morale. Potevano ammalarsi se qualcuno faceva cadere su di loro false accuse infamanti, ammalarsi e morirne. Ai tempi di oggi sguazzano nella melma, ne fanno di ogni colore e non provano neanche un minimo di rimorso, ma continuano tranquilli e acclamati le loro attività, come se nulla fosse. La percezione della morale si è spinta molto in basso. "


Mi prende un colpo: almeno uno che la pensi come me, cazzo!


Da qualche tempo rifletto sulla condizione dell'essere umano italianicus, sulla sua deriva culturale, sull'aridità dei suoi valori e sullo schifo di immagine che propone al mondo.

Ha ragione Fabio, c'erano uomini come Franco Franchi e Enzo Tortora capaci di ammalarsi e morire a causa di accuse infamanti.

C'erano uomini che dedicarono tutta la loro esistenza alla lotta alla criminalità organizzata, e pagarono cara questa coraggiosa scelta.



Si chiamavano Paolo Borsellino e la sua scorta: Emanuela Loi (prima donna della Polizia di Stato caduta in servizio), Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco di Cillo.

Altri uomini, altri tempi.


C'è oggi Berlusconi che non esita a definire Vittorio Mangano, il suo personale stalliere mafioso, UN EROE.




Lo stesso Berlusconi citato nell'intevista rilasciata da Borsellino due mesi prima di saltare in aria in Via d'Amelio a Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi e andata in onda in forma ridotta su Rai News 24 nel 2000. Borsellino parla esplicitamente dei legami tra la mafia e l'ambiente industriale milanese e del Nord Italia in generale, facendo riferimento, tra gli altri, a Marcello Dell'Utri, Vittorio Mangano (l'eroe) e Berlusconi.

A questo punto io personalmente perdo la lucidità di giudizio.


C'erano quattro agenti di sicurezza volontari e privati pagati profumatamente per andare in Iraq a combattere a fianco degli americani.




A casa mia, dove tre componenti su quattro rischiano la vita per salvare quella degli altri tutti i giorni per 1000 euro al mese, persone del genere vengono definite con una semplice e antica parola: mercenari.


L'Italia, una certa Italia, ne ha fatto degli eroi, e non ha esitato a mostrare lo strazio di Quattrocchi, assassinato dalla follia irachena, per mettere in luce la sua frase: "vi faccio vedere io come muore un italiano".

Io personalmente non mi sono sentita onorata e inorgoglita da quella frase, mi ha fatto solo tristezza. E tristezza mi hanno fatto le ridondanti parole usate da tutti per definire i quattro.

Andava usato un solo aggettivo nel descriverli: italiani.

Non andava però accostato a parole come "eroi", "angeli di pace" o "vittime di guerra".

C'era una macchina, la sera del 4 marzo 2005, che trasportava Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto appena liberata, e Nicola Calipari, numero due dei servizi segreti italiani.




Giunta nei pressi dell'aeroporto di Baghdad la nostra macchina si trovò a transitare in direzione di un posto di blocco statunitense. La giornalista era stata appena rilasciata dai rapitori, a conclusione di una lunga trattativa condotta in prima persona dallo stesso Calipari.




Sappiamo tutti com'è finita: la macchina italiana venne letteralmente crivellata di colpi d'arma da fuoco; Calipari si protese per fare scudo col suo corpo alla giornalista e rimase ucciso da una pallottola che lo colpì alla testa. Anche la Sgrena e l'autista, un carabinire, rimasero feriti.
A sparare è stato Mario Lozano, addetto alla mitragliatrice al posto di blocco, appartente alla 42a divisione della New York Army National Guard, unità i cui soldati si sono già macchiati di crimini di guerra. Si è parlato di "Fuoco Amico".
Io allora sono una "fottuta puttana vergine".
Sono due contraddizioni in termini e valgono entrambe, no?

Io mi immagino i minuti e i secondi immediatamente antecedenti al tragico epilogo: le risa per stemperare le tensioni del rapimento, gli ultimi abbracci fra Calipari e la Sgrena prima di quello finale, atto a salvarle la vita.


Per la seconda volta.



Alla Sgrena sono state dette le cose più feroci, è stata offesa come donna, come comunista e - cosa più vergognosa - come giornalista.
"Cosa è andata a fare li? Non sapeva il rischio che correva?" "Chi gliel'ha ordianto di andare in Iraq?".
Ve lo dico io:
è andata a inseguire un sogno, a sfamare il mostro che vive nell'anima di tutti quelli che amano la professione del giornalista e la professano con sentimento.

E' andata per vedere, conoscere e raccontare il vero, per denunciare, per toccare con mano.


E' andata li per le stesse identiche motivazioni che hanno reso Oriana Fallaci un mito e Giuliana Sgrena una comunista rompicazzi, accusata dalle persona più becere di essere la causa della morte di Calipari.


Cupertino, Quattrocchi, Agliana e Stefio (rimandato a giudizio in questi giorni con l'accusa di essere il reclutatore degli altri mercenari) erano dei privati pagati più che profumatamente che di loro spontanea volontà hanno deciso di partire per un paese in guerra.

Calipari era un uomo dello Stato.

Ha fatto il suo dovere di funzionario.

Ha difeso strenuamente la Sgrena fino all'ultimo, ha fatto scudo col suo corpo.

Ha fatto ben oltre il suo dovere.




Calipari era un uomo.
Borsellino era un uomo.
Falcone era un uomo.








Così muore un uomo.




sogno numero due.


Imputato ascolta,

noi ti abbiamo ascoltato.

Tu non sapevi di avere una coscienza al fosforo piantata tra l'aorta e l'intenzione,

noi ti abbiamo osservato dal primo battere del cuore

fino ai ritmi più brevi dell'ultima emozione quando uccidevi,

favorendo il potere,

i soci vitalizi del potere ammucchiati in discesa a difesa della loro celebrazione.

E se tu la credevi vendetta il fosforo di guardia segnalava la tua urgenza di potere

mentre ti emozionavi nel ruolo più eccitante della legge

quello che non protegge:

la parte del boia.

Imputato, il dito più lungo della tua mano è il medio

quello della mia è l'indice,

eppure anche tu hai giudicato.

Hai assolto e hai condannato al di sopra di me,

ma al di sopra di me,

per quello che hai fatto,

per come lo hai rinnovato il potere ti è grato.

Ascolta:

una volta un giudice come me giudicò chi gli aveva dettato la legge:

prima cambiarono il giudice

e subito dopo la legge.


Oggi, un giudice come me, lo chiede al potere se può giudicare.


Tu sei il potere.


Vuoi essere giudicato?

Vuoi essere assolto o condannato?

venerdì 11 aprile 2008

...NON SO NEANCHE CHE TITOLO METTERE.

Ed eccoci arrivati al mio turno settimanale.


Per questo scoppiettante uik end di aprile ho pensato di rendere omaggio ad un personaggio a me molto caro, del quale ho già avuto modo in passato di tessere le lodi.



Sto parlando di lei:






Eeeeee si, perchè la signorina in questione in questa settimana ha raggiunto un traguardo ambito e meritevole di tutto il nostro rispetto.




No, non sto parlando del record di apparizioni nuda al Billionaire, no, neanche del più alto numero di mariti tromb... ehm... accalappiati, no, maliziosi, non sto neanche parlando del suo raggiungimento di un quoziente normale di Q.I.



La Fabiani si è laureata!!!!!




Eccheccazzo!


La Dott.ssa Fabiani (mi cascasse uno dei cavalli di bronzo della basilica di San Marco sulla noce del capocollo se da oggi non la chiamerò SEMPRE così) ha infatti conseguito la Laurea in Lettere e qualcos'altro con una tesi - attenzione attenzione - sul BALLETTO RUSSO.


Alla Dott.ssa Fabiani (ve l'avevo detto) tutte le mie più sentite congratualzioni.



Mi dispiace solo che non potrò più usarla quando come e quando cazzo mi pare come metro di paragone per le mie capacità mentali.
Frasi del tipo: "ma per chi cazzo mi hai preso, per la Fabiani?", "quella/o ha il quoziente intellettivo del mio piede sinistro, o meglio, della Fabiani", o ancora: "dai, ci arriverebbe anche la Fabiani!" e il capolavoro "ma esiste un Trivial Pursuit con domande di difficoltà 'Fabiani'? purtroppo non potranno essere più usate.
Bugia.
Le userò eccome! Ci ha infatti dimostrato come per conseguire un pezzo di carta non sia necessario essere delle faine...



Considerazioni:



Si alza a due il numero delle laureate doc italiane. Apro infatti una piccola parentesi storica su un precedente illustre: Silvia Toffanin.




La futura sig.ra Berlusconi PierDudiJr si è infatti laureata in Scienze della Comunicazione (giuro che quando mi ci sono iscritta io non era un porcaio, giuro! HODETTOCHELOGIURO!) con una tesi sulla Fiction nelle reti private (o qualcosa del genere). A parte che avrà fatto una fatica immane a trovare il materiale su cui lavorare, NON avendo a sua più completa disposizione tutto lìarchivio Mediaset, ha pensato poi, dopo un paio di mesi, di sostenere (e passare, onore al merito) l'esame di Stato da giornalista (ritiro la precedente considerazione fra parentesi, ce l'ha fatta anche la Lecciso).


Ora, forse non tutti sanno che per accedere all'esame di Stato occorre aver superato un apprendistato di soli 18 mesi presso una qualsiasi radio, tv o giornale, cosa che nessuna di queste categorie permetterà mai di fare ad uno stronzo qualsiasi, avendo poi l'obbligo di assunzione del praticantante, ma quello che sicuramente non sapete è che la Dott.ssa Toffanin ha fatto il suo apprendistato... reggetevi forte... CONDUCENDO NON SOLO MODA.

Sono assolutamente sicura che nessuno di voi potrà mettere in dubbio il fatto che chiunque, persino io e Airens, avremmo potuto avere le stesse possibilità. No? Ipocriti.



La Dott.ssa Fabiani ci ha dato la maniera di smentire nella maniera più clamorosa il fatto che l'Università italiana sia difficile e che solo chi ha i "NUMERI" ce la può fare.





RAGAZZI, SE CE L'HA FATTA LEI CE LA PUO' FARE CHIUNQUE!!!!

lunedì 7 aprile 2008

ma mandarli a zappare?



Seconda puntata della rubrica IPSE DIXIT. Questa volta ci occupiamo di politica.
Scusatemi se userò un linguaggio scurrile, ma mi sono rotta il cazzo di 'sti personaggi e soprattutto oggi non è giornata. E poi c'è sempre Mara Maionchi che dice più parolacce di me. Giuro.

So perfettamente che qualcuno di voi non gradirà, ma quando è troppo è troppo.
Io non ne posso più di voler seguire un telegionale e di ritrovarmi a sentire parole in libertà e cazzate immani proferite senza vergogna alcuna.
Io mi sono rotta i coglioni di questa gente che non ha il minimo rispetto per lo Stato, per le istituzioni che dovrebbe rappresentare e per noi poveri idioti che li andiamo anche a votare.
Bossi e i suoi fucili, le sue guardie padane, il suo celodurismo, il suo rinnegare Roma ladrona che però gli elargisce 40.000 euro di stipendio mensile, i suoi sudditi e tutte le badilate di merda che escono dalla sua bocca mi hanno svangato lo scroto.


Ipse Dixit:
Bossi: "Fucili contro la canaglia romana". Parla a Verbania, sul Lago Maggiore, il leader della Lega e chiude il suo intervento con una delle minacce da lui più frequentate: visto che quella delle schede è "una vera porcata", "se necessario imbracceremo i fucili contro la canaglia centralista romana" che avrebbe pensato anche "all'estremo inghippo delle schede, confuse, che inducono in errore l'elettore". Invita i giovani padani "a fare molta attenzione" e a non sbagliarsi al momento del voto "ma noi, comunque - rassicura - terremo le cose sotto controllo".


Qualcuno per favore gli va cortesemente a spiegare che quella porcata di legge elettorale l'ha partorita quell'immensa testa di cazzo di Calderoli?
Qualcuno potrebbe per favore fargli capire che Amato è stato solo "costretto" a rispettare quella vomitata che altro non è che la suddetta legge elettorale?
Qualcuno per favore potrebbe far presente agli italiani che rischiamo di trovarci questo personaggio come ministro della repubblica fra 10 giorni?
Qualcuno potrebbe dire le stesse cose allo psiconano che, passata l'onda Alitalia da cavalcare, con il rischio di averla gettata definitivamente nella merda, adesso - come di consueto - ha iniziato la settimana prima del voto attaccando a destra e a manca, anzi, a sinistra e a manca (manca è Casini, che appunto manca dalla sua coalizione), gettando discredito sulle più elementari norme democratiche e che adesso se ne esce con la storia delle schede taorcco?
QUALCUNO GLI PUO' RICORDARE CHE LA LEGGE CALDEROLI L'HANNO FIRMATA LUI E PISANU? O FORSE VUOLE SMENTIRE ANCHE QUESTO DICENDO CHE E' SICURAMENTE OPERA DELLA STAMPA COMUNISTA?


PER FAVORE QUALCUNO LI PUO' ELIMINARE TUTTI 'STI STRONZI?

sabato 5 aprile 2008

questione di punti di vista.

Giuro che oggi vi volevo parlare di Diana, la mia pappagalla, ma poi leggendo qua e la mi sono di nuovo imbattuta in questa faccia di merda*:



E in quell'istante tutti i miei sacrosanti buoni propositi di non mandare a fanculo nessuno per almeno una settimana sono magicamente svaniti come i soldi investiti in azioni Parmalat.
Giuro che non volevo entrare nel merito della questione, e infatti non dirò la mia sull'aborto, sulla posizione di Ferrara e sul fanatismo che si porta dietro, mi limiterò a giudicare il come questo testa di cazzo* espone le sue idee.
Sappiamo tutti che da un po' di tempo il suo cervello - probabilmente soffocato dal colesterolo in eccesso - ha partorito questa campagna contro l'aborto, indicato dallo stesso come "omicidio volontario" e "crimine contro l'umanità", paragonandolo alla persecuzione nazista contro gli ebrei.
Qualche giorno fa, è cronaca, è stato duramente contestato da un gruppo di manifestanti, soprattuto e giustamente donne, che l'ha accolto con lancio di uova e prezzemolo, alle quali il "giornalista" (le virgolette sono d'obbligo, perdonatemi) ha risposto con veemenza, sostenendo che esiste la libertà di parola e di espressione.
Dio sia lodato per queste parole, adesso posso finalmente permettermi di dire quello che penso realmente senza paura di ritorsioni, penserete voi, ma sarà proprio così?.
Ferrara conosce molto bene la platea, e soprattutto gli umori di quella sinistra delusa e scontenta dalla quale riesce a tirar fuori gli istinti e le reazioni peggiori, e riesce a giostrare i mass media a suo piacimento attirando l'attenzione su di se e sulla sua aberrante campagna.
Io concordo con Di Pietro, il quale sostiene che Ferrara andrebbe ignorato e lasciato a parlare col muro.
Standing ovation per il Ministro, sempre di più l'unico politico di buon senso.
Arrivando al nocciolo della questione, quello che volevo dire al sig. Ferrara, a parte lo scontato imperativo finale che voi conoscete bene, è che qualche mese fa era stato la causa scatenante l'allontanemento e la cancellazione dai palinsesti di Daniele Luttazzi, il bi-epurato, reo di aver pronunciato in un suo monologo la seguente frase:


Ecco, io vorrei dire al signor Giuliano Ferrara che se lui si è sentito offeso da questa frase lui io mi sento tremendamente offesa dalle sue parole, e che, ciccio, se non giochi non fare le regole.
Almeno Luttazzi (uno che sposerei domani e per il quale farei follie, ma questo non condiziona il mio giudizio in merito alla questione) fa Satira, e come dice lui stesso, la Satira - per definizione - informa, distorce, ingigantisce e fa quel cazzo che le pare, la cosa agghiacciante è che Ferrara spara delle cazzate immani seriamente.




E VAFFANCULO.





Qualche giorno fa durante un dibattito pubblico a Pesaro un'anziana signora ha OSATO alzarsi in piedi per TENTARE di replicare, seguita quasi subito da una donna quarantenne, cercava di dire a Ferrara che forse è lui "quello strano" ma è stata immediatamente bloccata dagli agenti in borghese che presidiavano l'interno del centro culturale in cui si teneva l'iniziativa. Stessa sorte è toccata alla donna più giovane che non ha nemmeno fatto in tempo a parlare ed è stata sollevata di peso dagli agenti e portata fuori tra gli applausi delle circa 250 persone intervenute alla serata. Le due signore sono state identificate e subito rilasciate.
Se questa è la libertà di parola per il sig. Ferrara, c'è da dire che ha imparato bene dal suo maestro.











* spero non la prenda come un'offesa, anche perchè se lui si può permettere di darmi dell'assassina non vedo perchè io non posso dargli della testa di cazzo. Che mi venga pure a spiegare che differenza c'è.

questione di punti di vista.