martedì 11 dicembre 2007




Ed eccoci al momento dei saluti.

Domani mattina vado sotto i ferri, dovrebbe essere una cazzata, insomma, torno presto ragazzi.



Almeno spero...

sabato 8 dicembre 2007

...
















Ci scusiamo per gli inevitabili disagi, ma stiamo lavorando per Voi.

sabato 1 dicembre 2007

commozione...



E' con enorme orgoglio che pubblico
sulle pagine del mio modesto blog,
un altro capolavoro Astruso.










Angie, amore,
scaldami il cuore,
e già che ci sei,
anche un po' di polenta e osei.



grazie Vate, grazie.

mercoledì 28 novembre 2007

buonanotte, buonanotte, fiorellino...





Accendo il computer perchè non riesco a dormire e mi metto a guardare un po' di foto.
E nel giro di un nanosecondo le mie balotas si mettono a girare così velocemente che se ci attacco una turbina potrei illuminare il Veneto, la Lombardia e anche mezza Svizzera così al prossimo black out non ci scassano più le frange co 'sta storia del debito energetico.
E' presto risolto, l'Enel mi attachi dei morsetti, delle turbine, qualcosa di simile alle palle e vediamo chi deve chiedere e pagare l'energia a chi.

Se penso a quando riuscivo a dormire così.
Se penso che ho comprato il letto nuovo e devo ancora godermelo e maledetti i 543 Euri che ho dovuto sborsare e sprattutto le due viti in vera plastica che mi sono conficcata nello stinco destro cadendoci sopra cercando di capire ste cazzo di istruzioni scritte in finlandese arcaico.
Se penso che prima stavo fuori tutta la notte e non mi interessava nulla del riposo e invece adesso che conduco vita monacale ucciderei un uomo (che ne so...Giletti vah, tanto per non far star male nessuno), pur di riuscire a riposare.
Se penso che per il mio vecchio lavoro mi svegliavo tutte le mattine alle 6 e 15 e invece adesso potrei dormire fino alle 11 ma non ce la faccio. E mi ritrovo alle otto di mattina con le occhiaie fino al decollete e imbottita di benzodiazepine a parlare coi pappagalli quando dopo venti minuti mi accorgo che mia mamma li ha già spostati in salotto e io sto chiamando Giorgio il muro della cucina...
Se penso che sto scrivendo questo post di notte perchè non riesco a dormire e davanti a me c'è un blister usato a metà di un farmaco che si chiama "Felison"...felison...felice sonn...e che è? una presa per il culo?


MALEDETTO TONY RENIS, MALEDETTO TEDDY RENO, MALEDETTA RENE' ZELLWEGGER.



IO LO PUBBLICO UFFICIALMENTE SU QUESTE PAGINE VIRTUALI:

AAAAAAA. OFFRESI RENE DESTRO SEMI NUOVO, USATO POCO, ABITUATO A REGGERE I DURI RITMI E IL LOGORIO DELLA VITA MODERNA, PRONTA CONSEGNA, A 7000 EURO TRATTABILI.


Così coi soldi che guadagno è la volta buona che mi rifaccio le tette.
Ecco



mavaffanculo và...

venerdì 23 novembre 2007

fine di un incubo


Come vi accennavo ieri sera ho vissuto un dramma.
Ieri è arrivata a casa Palmira, adottata per fare da compagna a Giorgio.
Ma lo stronzo ieri sera non l'ha accolta come si confà ad un cavaliere e una pulzella, e, dopo averla guardata di traverso per qualche minuto, è partito con una serie di beccate che neanche Marina Ripa di Meana riesce a menare così velocemente e intensamente.
Sono quindi stata costretta a dividerli, e optare per la gabbia più piccola per Palmira, per permetterle di ambientarsi, e soprattutto per permettere a Giorgio di finirla con lo smaronamento.
Da tutta questa storia ho comunque tratto un insegnamento, e cioè che a casa mia gli animali vengono troppo viziati, e non appena vedono messo leggermente in pericolo il loro territorio o la loro supremazia, sono cazzi e mazzi amari.
C'è però un lieto fine, una happy end come nei film con Julia Roberts.
Oggi il mio papozzo, per gli amici più intimi San Francesco, è riuscito in poco tempo (e un paio di bastonatine ad hoc) a far sbocciare l'amore tra i due.
E adesso stanno lì tutti appiccicatini che sono veramente un amore, stanno continuamente a farsi le coccole, a pulirsi le piume l'uno con l'altro, si danno continuamente baci e, cosa veramente dolce, si pasano leccornie di bocca in bocca.
E adesso la parte più divertente di tutta la faccenda: sono gelosa.
Giorgio non mi guarda più, lo tiro fuori dalla gabbia e vuole tornarci subito dentro, gli dò la frutta fresca e lui la porta a quella là.
Prima era pieno di attenzioni, ero la sua compagna, adesso nemmeno una beccatina o al massimo una grattatina alla spalla.
Insomma, una telefonata potrebbe anche farmela...tanto per non farmi sentire una donna oggetto...

mercoledì 21 novembre 2007

happy birthday...


























ad una donna che ammiro,
ad una donna che stimo,
ad una donna che amo.

alla donna che vorrei essere.


Buon compleanno Licia.
Ti voglio bene.

venerdì 16 novembre 2007

Burano Astrusa

Ecco, ho trovato questo meraviglioso video della mia isoletta.
Ve lo pubblico, così vi potrete rendere conto della magia che mi circonda tutti i giorni.
E anche perchè il primo omone che vedete, con cappello, rayban e cane è il mio papozzo.
E siccome a mio insindacabile giudizio e in virtù dei poteri conferitemi dal mio Vate penso di poter riconoscere l'astruseria, ecco, questo ci sta proprio a pennello.

sabato 10 novembre 2007

il principe della moralità


So che mi tirerò dietro le ire di Balua, di Daniela e magari di altri, ma a me 'sta cosa di Fini che diventa di nuovo papà mi ha fatto un po' girare los cocones.
Insomma, tutti lì pronti a scendere in piazza qualche mese fa in difesa della famiglia, del sacro vincolo del matrimonio (già il fatto che venga definito un "vincolo" a me fa venire l'herpes...), l'importanza dei figli frutto dell'amore.
E da ieri mi ritrovo a canticchiare un'amena canzoncina di qualche anno fa: "non sono come gli altri bimbi che son frutto dell'amore, io sono sfortunato sono frutto del peccato...".
Insomma i bel (sic!) Gianfry l'ha fatta grossa, e dopo la storia (vera o presunta, ma a casa mia si dice che "dove ghe xe e voci ghe xe anca e nosi") con la Prestigiacomo adesso, fresco fresco di seprazione, ce lo ritroviamo addirittura in attesa di un erede da una "principessa del foro" (giuro che studio aperto l'ha definita così mentre mostrava le sue apparizioni televisive in qualità di paperetta, ochetta, baionetta o marionetta).
Ma la cosa che più mi ha fatto ridere è la smentita di lei che interpellata dagli autorevoli colleghi di "Chi", immagino il nipote di Topogigio, ha dichiarato: "a questo punto mi tocca smentire. Mi rifarò viva io".

Mavaffanculo và...





10 minuti dopo



girando qua e la per i vari siti di gossip che parlano di questa succulenta storia, ho scoperto non solo che la tiza, Elisabetta Tulliani per la cronaca, è già all'ottavo mese di gravidanza (alla faccia dello scoop, ma che in passato è stata legata nientepopodimeno che a - udite udite - Luciano Gaucci!
Che dire, la ragazza è invidiata da tutte noi per i suoi amori.

a costo di ripetermi: Mavaffanculo và!

domenica 4 novembre 2007

anche gli angeli mangiano fagioli

Si dà il caso che domenica scorsa a Venezia ci fosse la venice marathon, una simpatica competizione sportiva che paralizza la città e fa in modo che se uno o una si deve spostare, ovviamente a piedi, da una parte all'altra della città ci impiega circa il doppio del tempo consueto.

Si dà anche il caso che io avessi un appuntamento importantissimo e inderogabile a Padova. Insomma, dovevo riabbracciare la Steff, mica bruscolini!

E allora alle due e rotti, finito il mio eterno turno in albergo, prendo il mio buonumore e il mio inseparabile Ipod e mi dirigo verso l'imbarcadero di Rialto, destinazione P.le Roma dove Ambrogio ed Elia mi aspettavano bestemmiando in aramaico antico visto che solo una metà del ponte della libertà era percorribile in macchina a causa della simpatica maratona di cui sopra.

A gomitate riesco a salire in battello e a conquistarmi a suon di sguardi assassini i miei 15 cm quadrati di spazio fra la masnada di gente che solitamente affolla i battelli a Venezia.

La cosa positiva è che non devi far fatica per stare in piedi, ti puoi anche rilassare, tanto ti appoggi minimo ad altre sei persone che ti circondano emanando un profumino simile ad carro bestiame. Sudore/pelle/caffè/nicotina/alito pesante e ancora sudore.

Con una piroetta degna della migliore Fracci riesco anche a girarmi e ad ammirare per la milionesima volta (ma non mi stanca mai) i palazzi sul Canal Grande, lato destro: il fondaco dei turchi, la cà d'oro, cà vendramin calergi... nel frattempo francesco sarcina cantava nelle mie orecchie "eeee vado via, per difendermiiiiiii, ma ovunque andrò so che io ti penseròòòòòòòòòòòòòò...".
Ecco, mi stavo godendo il momento quando una manina impertinente si permette di toccarmi la spalla. Mi giro con uno sguardo assassino alla Jack Nicholson in shining e tolgo la cuffia sinistra, ("maaaa cosa faiiiiiii, non esiste cheeeeeeeeeeee").
Lei: moretta, piccolina, brufolosetta e bocca imbronciata...mmm...sta faccia non mi è nuova...mmm...
Poi, all'improvviso l'incoscienza: mi giro, guardo lui, un gran bel gnocco...mmm...ma neanche lui mi è nuovo...MA CERTO!!!

Lei era Melita, Diavolita, Rincretinita e chi più ne ha più ne metta, lui il bel pompiere Alessandro de Roma.
Ancora incazzata come un caimano del don per l'interruzione musicale me ne esco con un "seeee, pregooo", lei con fare soave mi chiede: "è questo Piazzale Roma?".

Ecco, dovete sapere che, a parte delle scritte chiarissime nero su giallo, a parte l'altoparlante che ogni due secondi ti ricorda a che fermata sei e da quanti minuti la Fabiani ha ancora i vestiti addosso, era effettivamente difficile per lei capire che eravano di fronte alla stazione visto che il palazzo non è facilemte riconoscibile se non dalla scritta criptica "FS".
La guardo, sospiro, tolgo l'altra cuffia e le dico: "no, ovviamente, questa è la stazione, c'è anche scritto".
Mi rimetto le cuffie, ripartiamo...di nuovo la manina! E ma porca putt..."seeeeeeeeeeeeeeeee, mi dica", disponibile e amabile come la Ventura, "adesso siamo a piazzale roma?", "senta, facciamo una cosa, quando arriviamo ve lo dico io".
Ma dico io, guadagni milioni facendo vedere le tette, hai un posto da inviata per un programma e io mi sono dovuta rompere il mazzo per prendere una laurea che fa bella mostra di sè in salotto, porti il moroso a Venezia e PRENDETE UN BATTELLO CHE I TRENI USATI PER LA DEPORTAZIONE VERSO I CAMPI DI STERMINIO IN CONFRONTO ERANO IL PANFILO DI BRIATORE?
MA DAIIIIIIII
Arriviamo a piazzale roma, le comunico la buona novella e mi dirigo verso la macchina.
Tocca a lui. "scusi..." (ma allora ce l'avete con me!) "prego, dimmi tutto" "ci potresti indicare dove possiamo prendere un taxi per l'aeroporto?" "stai fermo lì dove sei e alza gli occhi, le vedi quelle macchine bianche con una cosa strana attaccata sopra? ecco, quelli sono i taxi" "ah! ma sono come i nostri, pensavo che a Venezia fossero diversi!". Non ce l'ho più fatta, ho salutato e me ne sono andata in tutta fretta.
Però devo spezzare una lancia a favore di questi due ragazzi: sembrano, anzi sono sicuramente molto innamorati. Checchè ne dicano i giornali di gossip in battello non hanno fatto altro che sbaciucchiarsi teneri teneri, abbracciatini come due polpi in fase di accoppiamento. Certo, il quoziente intellettivo magari non fa invidia a Enzo Biagi, ma tutto sommato insieme stanno proprio bene.

sabato 27 ottobre 2007

Cosa resterà di questi anni 80...

Siccome non ho nessuna voglia di trovare argomenti brillanti per questo fine settimana,

siccome è già passato un anno dall'ultima festa anni '80 alla quale abbiamo partecipato tutti in massa,

siccome la foto è meravigliosa e io avevo una "mis" che Donatella Rettore me la invidierebbe in secula seculorum,

beccatevi 'sta foto.





partecipanti: io, elia, gloria, martina, silvia, fabio, bruno, rossella, gloria 2, silvia 2, syra, stefania, francesco e uno a caso che non so chi sia.


E adesso per voi ricchi premi e cotion, risolvi l'arzigogolo che la zia Angie ti propone e vinci un invito alla prossima tappa del "dancing on s.arian floor tour":

conta le teste e scopri dov'è bruno!!!!

Partecipa numeroso!

sabato 20 ottobre 2007

vandalo? io direi genio...





ma voi l'avevate mai vista più bella?

io la trovo me-ra-vi-gli-o-sa!

buon non compleanno...

Siccome oggi è il compleanno di Balua, ma lei dice che odia gli auguri, i regali e tutte le celebrazioni annesse e connesse, ho pensato allora di non farle la festa ma di approfittare dell'occasione per farla a tutti gli altri, celebrando il nostro NON COMPLEANNO.



Ve lo ricordate il Cappelaio Matto di Alice? Quel simpatico astruso di razza che ha caratterizzato gran parte della mia (e credo anche della vostra) infanzia? Ecco.




Allora apro ufficialmente i festeggiamenti per il nostro

NON COMPLEANNO!!!!







E inoltre, visto e considerato che Alice in Wonderland è un capolavoro assoluto di astruseria (mamma mia, mi sento un po' il mio Vate...), ve ne cito uno dei passi più rappresentativi:



Alice sospirò, stanca. “Secondo me potreste impiegare meglio il vostro tempo” disse “invece di sprecarlo con indovinelli senza risposta.”

Se tu conoscessi il Tempo come lo conosco io” disse il Cappellaio “non ne parleresti con tanta confidenza.”

“Non so che vuoi dire” disse Alice.

“Certo che non lo sai!” disse il Cappellaio, agitando sprezzante il capo. “Scommetto che non ci hai nemmeno mai parlato, col Tempo!

“Forse no” rispose prudente Alice “ma so che devo batterlo quando ho lezione di musica.

“Ah! Questo spiega tutto” disse il Cappellaio. “Non gli va di essere battuto. Se invece ti fossi mantenuta in buoni rapporti con lui, lui farebbe fare al tuo orologio tutto quello che vuoi tu. Per esempio, metti che siano le nove di mattina, l’ora di cominciare le lezioni: basta che gli sussurri una parolina, al Tempo, ed ecco che le ore volano via in un battibaleno! L’una e mezzo, ora di pranzo!” (“Magari fosse vero” si disse sottovoce la Lepre Marzolina.)

“Certo, sarebbe magnifico” disse Alice soprappensiero “però... mi sa che non avrei ancora fame.”

“Dapprincipio no, forse” disse il Cappellaio “ma puoi tenerlo fermo all’una e mezzo finche vuoi.”

“E tu fai così?” chiese Alice.

Il Cappellaio scosse il capo dolorosamente. “No!” rispose. “Abbiamo litigato lo scorso marzo... proprio prima che quello lì impazzisse, sai...”(indicando col cucchiaio la Lepre Marzolina) “... fu al gran concerto dato dalla Regina di Cuori, dove io dovevo cantare: “Brilla, brilla, pipistrello! / Sarai topo o sarai uccello?” Forse la saprai, questa canzone?”

“Ne ho sentita una simile” disse Alice.

“Questa continua così” proseguì il Cappellaio: “”Nella quiete della sera / Voli come una teiera. Brilla, brilla... “”

A questo punto il Ghiro si riscosse e si mise a cantare nel sonno “ Brilla, brilla, brilla, brilla...” Non la finiva più, e dovettero dargli un pizzicotto per farlo smettere.

“Be’, avevo appena finito la prima strofa” disse il Cappellaio “che la Regina si mise a strillare: “Sta assassinando il tempo! Mozzategli il capo!”“

“Che orrore!” esclamò Alice.

“E da allora” continuò il Cappellaio in tono doloroso “non vuol fare più nulla di quello che gli chiedo! Ora sono sempre le sei.”

Alice ebbe un’idea brillante. “…per questo che avete pronti tanti servizi da tè?”

“Sì” disse il Cappellaio con un sospiro “è sempre l’ora del tè e non abbiamo il tempo di lavare la roba negli intervalli.”

giovedì 18 ottobre 2007

dedicato a te...




Ho rivisto questo meraviglioso video ieri dopo un bel po' di tempo, ed ho subito pensato che è senza dubbio un capolavoro di astruseria.
E' per questo che ho deciso di dedicartelo tutto e subito.
A te mio immenso Vate...

sabato 13 ottobre 2007

ben arrivato Giorgio...




A proposito di incontri fatti durante questa settimana, vi voglio raccontare del mio nuovo amico: Giorgio.

Come quasi tutti voi sapete il cugino di Guido, il mio ragazzo, ha un allevamento di pennuti in quel di Lavezzola.
Giovedì, dopo essermi strafogata di cappelletti e leccornie varie, siamo andati a trovare il cugino, con conseguente giro delle gabbie e accarezzamenti vari.
Bollettino medico: un quasi dito tagliato da un Ara ali blu e un unghia semidistrutta da una Gru della Manciuria, ma si sa, io non riesco a resistere al fascino dei pennuti.
Quasi alla fine del mio giretto, dopo lacrime e disperazioni dopo il rifiuto di Guido di portarmi a casa un setter inglese che elemosinava le mie carezze, incrocio la camera degli uccellini.
Entro e scopro un mondo giallo e verde.
Centinaia di pappagallini gialli, rossi e verdi che volavano, si divertiano e cinguettavano.
Ne voglio immediatamente uno.

La cugina di Guido mi accompagna nella scelta, lei li prende e li scruta per vedere se sono giovani, adulti o sani.
Ne prende in mano uno, lo gira pancia in su, questo muove la sua testolina e incrocia il mio sguardo: è fatta. E' Giorgio.

Ho amato questo pennuto dal primo momento in cui l'ho visto.

Adesso è nella mia cameretta, sta libero per la stanza per qualche ora, si ambienta.
Stamattina l'ho trovato sulla spalla di Guido, una soddisfazione immensa.

Benarrivato Giorgio.

grazie vate...






Ed è con immenso orgoglio che fra le pagine del mio blog pubblico un'astruseria d'autore.

Settimana di emozioni: l'abbraccio a Steff e Balua e poi il pensiero di Astrosio.

Sono una donna molto fortunata...

mercoledì 10 ottobre 2007

tutti ai miei piedi.

siccome la zia Balua voleva sapere cosa svettava sul nostro desktop...

siccome io sono una brava nipotina...

siccome non avevo di meglio da fare...

siccome con voi ho già fatto tutte le brutte figure possibili, mi mancava solo quella della feticista autoreferenziale...


ecco cosa ho io sul desktop.




sabato 6 ottobre 2007

e...

ed eccomi a voi con un'altra delle domande che più spesso mi rivolgo.
Insomma, non è che me lo chieda tutti i giorni, però neanche poco... insomma, beccatevi 'sta domanda e non se ne parla più. Ovviamente tutto questo in virtù dei poteri che Astrosio in persona mi ha conferito.
(Balua, non odiarmi, dai...)


E' meglio un uovo oggi...



...o la gallina domani?













insomma, quello che mi chiedo io è: e se il figlio che io metterò al mondo deluderà le mie aspettative (le più banali eh!, non pensate in grande!) e magari mi fisce per fare il tronista/letterina?
Non ce l'ho personalmente con la Fabiani o con Luca Dorigo, ma se mio figlio/figlia dovesse un giorno rialsciare ai giornali dichiarazioni tipo:"ho leccato tutte le dita della mano di Bettarini, ma non quella con la fede nuziale perchè io sono una ragazza che ha valori", beh!
E' meglio se cambia sesso ed espatria, perchè a casa mia non ci mette più piede. Da vivo.

sabato 29 settembre 2007

dilemmi...

ciao ragazzi, per questo freddo fine settimana vi propongo un dilemma che mi attanaglia da un paio d'anni.



"preferisci un medico che ti ignora mentre guarisci o uno che ti tiene la mano mentre muori?"


ditemi la vostra ragassi e ragasse...

sabato 22 settembre 2007

modi di dire...

Per questo primo post autunnale torno a parlarvi della mia città e in particolare di uno dei suoi simboli: il ponte di Rialto.

Tutti lo hanno visto almeno una volta, chi dal vivo, chi in cartolina, foto, giornale o tv.

Ma a me piace raccontarvi le storie della Venezia nascosta, della Venezia popolare, non quelle che si leggono sulle guide.
E quella che vi vado a narrare è sicuramente una delle più divertenti.

La costruzione del ponte di Rialto, come oggi noi lo vediamo, è stata un'opera ingegneristica frutto di abilità e di tanta esperienza.
Non tutti credevano che sarebbe stata possibile, ma alla fine il ponte in pietra è ancora lì, dopo oltre quattrocento anni.

Fu nel lontano 1525 che venne indetto una sorta di concorso pubblico per la realizzazione del ponte in pietra, al quale parteciparono i maggiori architetti dell'epoca. Tra i vari progetti, alcuni anche molto stravaganti, come quello che prevedeva la costruzione, sopra il ponte, di un palazzo pubblico con numerosi piani, possediamo quello di Andrea Palladio, con un ponte a tre arcate di ispirazione classicheggiante.

Altre opere furono presentate da Jacopo Sansovino, il Vignola e più tardi da Andrea da Ponte, Vincenzo Scamozzi e Alvise Boldù.
Rimaneva il fatto che si continuava a tergiversare, e i veneziani, si sa, sono un popolo dotato di un'enorme pazienza, ma anche di uno spiccatissimo senso dell'umorismo.


Il progetto vincente si rivelò quello a navat aunica di tale Andrea da Ponte.
La prima pietra fu posata l'8 giugno 1588 e dopo tre anni era "quasi" finito. Il costo fu di 250.000 ducati.
Il cronista dell'epoca ci dice che era fatto con un sol arco ("in uno volto... senza alcun pallo in acqua") e l'8 giugno 1588 annota: "giorno de zioba alle 18 ore, fu gettata la prima pietra di marmoro nella fondamenta del ponte novo dalla parte di Rialto et furono sbarate alcune codete de fero per segno di allegrezza, et vi fu el sagrestano della chiesa de S. Giacomo, con la cotta et stolla aspergendo con acqua santa".
Sull'arco vennero poste le tre figure dell'Annunciazione, bassorilievi opera di Agostino Rubini: in corrispondenza della testata di sinistra l'Arcangelo Gabriele, su quella di destra la Madonna ed al centro, sulla chiave di volta, la Colomba dello Spirito Santo. Quasi un sigillo per una città che si è sempre identificata con la Madonna e che pone il proprio "dies natalis" il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione.
I lunghi anni di diatribe sul fatto di costruire o non costruire un ponte di pietra era diventato un attuale argomento di conversazione anche tra il popolo che frequentava il mercato di Rialto: anche questa gente comune e semplice si era schierata tra chi sosteneva che il ponte sarebbe stato fatto e chi invece sosteneva di no, se non addirittura che sarebbe crollato.

Tanta era la fiducia che i veneziani riponevano nella costruzione del ponte che salutavano spesso ogni discorso che lo riguardasse con due affermazioni piuttosto colorite che stavano a sottolineare la lentezza dei lavori:

"El sarà pronto col casso metarà l'ongia"


"I lo finirà quando a mona ciaparà fogo!"





Io non ve le traduco per carità cristiana, ma sono di facile compresione.



Ma l'ironia e la sagacia non sono tipiche solo del popolo lagunare, ma anche dei suoi rappresentanti più illustri: ultimati i lavori di costruzione del ponte infatti, nel vicino palazzo dei Camerlenghi, il Senato della Repubblica volle dare una "lezione" al poco riconoscente popolo.

Eresse due capitelli, uno raffigurante un satiro con un dito in mezzo alle gambe,




e l'altro riportante l'effige di una donna con una fiamma fra le cosce.


che dire...

io mi inchino ancora oggi ad ogni passaggio...

venerdì 14 settembre 2007

mi arrendo...



Ogni tanto mi diverto a raccontarvi delle stranezze che mi capitano qui in albergo, e voi vi divertite a sentirle, ma vi assicuro che questa mail che ho ricevuto le batte tutte.

Tenetevi forte...



Il servizio delle riserve Venere lo indica que la mia riserva per il periodo dal 18 al 23 ottobre 2007 è stata annullato dovuto gli errori nella mia carta di credito. È stessa quella con quella che paga al mio soggiorno precedente l'anno scorso loro.

Nel provare a farli riserva con un'altra scheda vedo che singolo posso scegliere ad un altro tipo di stanza di ma di prezzo.

Se non avessero disponibilità con dirla era abbastanza e non montare la storia della scheda. Il suo hotel me che gradisco, per quel motivo stava andando restituire questo anno.

Se hanno disponibilità di stanza per la data indicata nella riserva di Venere e lo stesso prezzo sarebbero thankful a lui che lo hanno formalizzato che prende ancora i dati dalla mia fattura dell'anno scorso. La scheda è stessa quella.


Se non hanno il rifornimento, sarà ancora. Ci è ma hotel in Venezia.

Giustificazioni dal mio italiano.

Saluti



...credo non serva aggiungere altro, se non che il signore in questione è pregato di stare il più lontano possibile dall'albergo "che me gradisco" almeno fin tanto che la sottoscritta ci lavorerà dentro.

sabato 8 settembre 2007

hollywood trema...


ma ce n'era veramente bisogno?

non so se avete già letto (e retto) la notizia, ma Francesco Coco dà l'addio al calcio - anche se secondo me è veramente difficile dire addio ad un mondo che non si è mai conosciuto - e si lancia nella carriera di attore ad Hollywood.

Credo che De Niro stia tremando...

le case delle nonne

Esiste una tipologia di abitazioni i cui standard qualitativi permangono immutati da secoli e secoli: le case delle nonne.
Queste accoglienti "tane" sono caratterizzate, da nord a sud, dall'Europa all'Asia, dall'Alaska all'Antartide, da una serie di archetipi riconoscibilissimi e congelati nel tempo.
Andremo ora quindi a passare in rassegna quali sono gli oggetti che fanno di un'abitazione una vera, unica, originale, terrificante

CASA DELLA NONNA.



1 - Il cane di ceramica: non c'è casa della nonna che si rispetti che non abbia in bella mostra in salotto un cane di ceramenica delle più svariate forme, dimensioni e razze.
La cosa agghiacciante è che questo ti guarda fisso fisso e se sei un bimbo, la cosa ti inquieta non poco.








Un po' quello che deve provare il domestico di Renato Balestra ogni volta che se lo trova in giro per casa.










2 - Il pagliaccio di vetro: nella casa della nonna che si rispetti un pagliaccio di vetro simpatico come la morte vi osserverà coi suoi occhi fissi e vitrei dall'alto di un mobile del salotto.
A parte che ci sarebbero milioni di soggetti più simpatici da realizzare in vetro, ma perchè poi chi li possiede li mette in bella vista in quella posizione particolare per la quale in qualsiasi punto della stanza voi vi troviate esso vi guarda dritto negli occhi e in caso di penombra sembra anche munito di un appuntito coltello?




















Posso quindi affermare senza dubbi che Stephen King è cresciuto dalla nonna e da questo periodo trae ispirazione per i suoi romanzi più agghiaccianti.



3 - E veniamo quindi alla parentesi più agghiacciante dell'intero racconto: l'angolo delle bomboniere.
C'è un angolino, ma neanche tanto piccolo per la verità, a casa della nonna, dove sono raccolte tutte, e sottolineo tutte, le bomboniere di famiglia dal primo dopoguerra in poi.
Cigni di cristallo, scatoline delle più svariate forme, pupazzi, pupazzetti, angeli e angioletti stanno lì a ricordarti di quando hai fatto la prima pipì sul vasino.

In realtà la pipì sul vasino merita una menzione a parte per il solo fatto che tutte le nonne del mondo amano arricchire le vetrine del salotto con la tua foto ormai ingiallita mentre seduto sul vasino, nudo come Alessia Fabiani ti cimenti nell'immane sforzo e solitamente guardi l'obbiettivo con fare tra l'implorante e il rapimento mistico.

...continua

lunedì 3 settembre 2007

grazie...




grazie per le emozioni che ci regali,

grazie per le vittorie conquistate,

grazie per essere così "normale" nella tua straordinarietà,

grazie per essere sempre così leale,

grazie per il tuo saper sempre essere uno sportivo vero.

sabato 1 settembre 2007

sottoscrizione pro-balua





Citando un mio amico...


In virtù dei poteri da me medesima conferitami, e soprattutto perchè mi va, e la trovo una cosa bella, dichiaro a tutti i miei amici del circolo blog, e non solo, che da oggi (anzi, da ieri), mi accollerò tutte le noie, le rotture di palle, le giornate no, le tristezze, le seccatture, le preoccupazioni e i cattivi pensieri della Zia Balua.
Come giustamente ha sottolineato Kai stiamo tutti godendo e partecipando alla sua immensa felicità, e mi sembrava giusto ricambiare in qualche modo.

Essendo che essa in questo periodo custodirà il gioiello più prezioso, apro ufficialmente le iscrizioni a chiunque voglia contribuire al raggiungimento del fine preposto: HAPPY BALUA = HAPPY FAGIOLINO

domenica 19 agosto 2007

Righeira - L´estate Sta Finendo

Insomma, stamattina mi sono svegliata cantando questa canzone.

Malinconia? No, quella strana morsa allo stomaco che prende sempre dopo ferragosto.

Quando eravamo studenti in questo periodo ci si preparava al rientro a scuola: quale diario prendere, pianificare di chi ci saremmo innamorati durante l'anno scolastico prossimo venturo e amenità varie.

Adesso ripensandoci mi tocca dare ragione ai fratelli Righeira:

l'estate sta finendo, e un anno se ne va.
sto diventando grande...lo sai che non mi va!

così dicevano...

E' con immenso piacere che dò il via a partire da questa settimana alla rubrica:

SUPPOSTE DI SAGGEZZA

(Per la traduzione rivolgersi a Cipo)




° Tèndare e tose e bàtare e nose xe tenpo perso.

° Ae done, ai sassi e ai bissi, colpi ciari e fissi.

° Fèmene, cani e bacaeà pi che te bati, pi i vien boni.

° Do fémene e un'oca fa un mercà.

° Do fémene fa un marca', tre fa na piassa.

° Ghe voe sete fémene pa' fare un testimone.

° Sento omani sta in amicissia, do fémene fa barufa.

° Co parla na bea fémena tuti ghe da rason.

° Eà fémena: che eà piasa, che eà tasa e che eà staga casa.

° E fémene xe come e meansane, ghe voe el baston pa farle vegnere su drite!

° E fémane xe come e scorese: o te e moi o te e sofeghi.

° E fémene xe come i schei: pi te ghe n'e' e pi' te ghe ne vorissi.

° E fémene xe come e nuvoe: co e va via xe na bea jornada.

° E fémene xe come i platani: pur de fare e raize e te desfa anca eà strada.

° E fémene xe come e tavanee: co e se taca teo ciucia tuto finche' no te ghe n'e' altro (el sangue).

° E fémene xe come eà carta: costa' pì riciclarla che torghene de nova.

° E fémene xe come e sbrixe: e pi bee e sta sempre co e soche pi' grandi!

° E fémene xe come e sardee: buta' via eà testa el resto xe tuto bon.

° E femene crea eà vita, noialtri ghe eà toemo.

° E fémene ga' bisogno de do animai: un toro in leto e un musso che lavora.

° E fémene xe come on falsin: batarle ogni tanto, guzarle senpre.

° E fémene ghe piase furbire e fasse furbire.

° E fémena xe come l'acua santa: tanto fà poca come tanta.

° E fémene no sa de èssare sentà dessora aea so fortuna.

° Tece, pignate e piati da lavare: fémena cori casa (e va in figa de to mare).

° Trovare na fémena bea e intejente xe come magnare pastisso e pretendere de cagare a strati.

° Xe pi' e fémene che varda i omani che e stee che varda eà tera.

°Libri, fémene e cavai no se presta mai.

° Baso no fa buso.

° Al ciaro de na candea no se stima né dona né tea.

° Assa che eà mojère eà comanda in casa: soeo cussì eà te struca e eà te basa

° Vèrze scaldà e mojere ritornà no xe mai bone.

° Novantanove maridai fa' sento bechi.

° Conpare de aneo, pare del primo puteo.

° Chi serca cavaeo e fémena senza difeto, no el gavarà mai cavao in staea e fémena in leto.

° Chi voe el pomo sbassa eà rama, chi voe eà tosa caressa eà mama.

° Chi che se marida de carnevae slonga e ganbe e scursa le bae.

° Chi che ga na bea mojère no eà xe tuta sua.

° Chi che se marida vecio sona de corno.

° Chi dise sposa dise spesa.

° Cusina che fuma, dona cativa e coverta rota manda l'omo in maeora de troto.

° El naso dei gati, i zenoci dei òmani e el cueo dee fémene xe senpre fredi.

° El primo ano se ghe voe tanto ben che eà se magnaria,el secondo se bestema de no verla magnà.

° Leto fato e fémena petenà, eà casa xe destrigà.

° Mèjo na dona bea senza camisa che una bruta co sete camise.

° Eà gaina che ghe piase el gaeo, ghe piase anca el so ponaro.

° Forsa e corajo... che eà figa ga el tajo! Corajo e forsa se eà figa ga scorsa!

° Forsa e corajo fin che eà mona no sa da aio.

° Se laora e se fadiga pa eà panza e pa eà figa.

° Guanto, figa e bareta no ga da esser mai streta.

° Avanti Savoia (che eà figà xe moia)!

° Vrespe e fèmene, no sta tocarghe el cueo.

° Ocio celeste, ocio de dama; ocio moro, ocio da putana.

° Al son de na canpana (schei) ogni dona se fa putana.

° Scarpe grosse e marìo bruto, va tranquia dapartuto.

° Dona de mondo no ga mai fondo.

° Dona e luna, ora serena ora bruna.

° Dona sconpagnà xe senpre mal vardà.

° Co l'età l'omo fa pansa e eà fémena fa stomego.

° Co l'età l'omo fa pansa e eà fémena slarga el cueo.

° Fìe da maridar, ossi duri da rosegar.

° Bea bionda, beato chi te sfonda.

° Rossa de peo, mata pa l'osèo.

° Dona nana, tuta tana.

° Bea in fassa, bruta in piassa.

° Bruta de muso, larga de buso.

° Fin che na bea xe vardà, na bruta xe maridà.

° Dopo i confeti se vede i difeti.

° Ogni fémena xe casta se no la ga chi la cassa.

° E tose lo desidera, e maridà lo prova, e vedove lo ricorda.

° Un paeo in piè, na stropa domà e na fémena destirà i porta quanto peso che te voi.

° L'omo maridà porta quatro "p": pene, pensieri, pentimenti e pecati.

° Una dona, omo beato. Do done, omo gato. Tre done, omo santo. Cuatro done, omo mato.

° Cuando che el Signore voe castigate el te manda l'ispirassion de torte na ostaria o de sposarte.

° Signore, fà che no sia beco; se ghe so', fà che no eò sapia; se eò sò, fà che no ghe bada.



GRAZIE VANNI!

martedì 7 agosto 2007

eccomiiiiiiiiii

Ve l'avevo promesso, e poi mi sento in vena di mostrarmi.




entering republika hrvatcka.

Niente da dichiarare? No.

Però il poliziotto che me l'ha chiesto non sembrava molto convinto...



Una ragazza senza vizi.

Sottotitolo: i bei tempi andati.




Versione capelli lunghi e...



e per tutti quelli che me lo chiederanno, lui NON è il mio ragazzo, ma il mio alter ego maschile.

ELIAAAAA, ACOTEPRONAGEM....

venerdì 13 luglio 2007

Angie Racconta...

Ed eccoci giunti al mio ultimo post pre-ospedaliero.







L'ospedale di Venezia ha come sede l'antica Scuola Grande di San Marco, perchè, qui da noi, anche l'ospedale pretende la sua parte di storia.

















Molte sono le leggende e gli aneddoti che hanno come fulcro proprio questo campo (di piazza ce n'è una sola), intitolato ai SS. Giovanni e Paolo, e soprattutto l'adiacente ed omonima basilica.

Di tutte le storie sicuramente la più curiosa è quella riguardante il momumento equestre che si erge in tutta la sua magnificenza nel bel mezzo del campo, raffigurante le effigi di Bartolomeo Colleoni.

Egli aveva come "caratteristica" quella di possedere tre testicoli - un vero uomo con le palle - cosa riscontrabile anche nel suo particolarissimo stemma, un drappo bianco raffigurante tre fichi.








Fu un valoroso e intraprendente soldato bergamasco, chiamato a combattere per i colori del gonfalone (la bandiera col Leone di San Marco) e quindi per la Repubblica Serenissima.


Il suo consenso fu condizionato da una particolarissima richiesta: "io vengo a combattere per voi, ma se ritorno vincitore, voglio che una statua a me dedicata venga posta di fronte a San Marco".



Detto-fatto. La Serenissima accettò di buon grado quella megalomane richiesta, e, tornato il Colleoni vincitore, mantenne la promessa.


Quale fu la sorpresa del combattente nel ritrovarsi il momumento richiesto in campo SS. Giovanni e Paolo!

"Avevo detto che volevo un momumento davanti a San Marco! Non avete mantenuto la parola!"

"Ti sbagli Colleoni, la tua statua si trova proprio di fronte alla Scuola Grande di San Marco, non avevi specificato che la volevi di fronte alla basilica, e quindi..."


Io adoro la furbizia dei miei concittadini del passato...

sabato 7 luglio 2007

RASTAMAN LIVE UP!





« Il mio compito è di tenere vivo e diffondere nel mondo il messaggio di Marcus Garvey, il padre spirituale di Giamaica ...Voglio muovere il cuore di ogni uomo nero perchè tutti gli uomini neri sparsi nel mondo si rendano conto che il tempo è arrivato, ora, adesso, oggi, per liberare l'Africa e gli africani.Uomini neri di tutto il mondo, unitevi come in un corpo solo e ribellatevi: l'Africa è nostra, è la vostra terra, la nostra patria ...Ribellatevi al mondo corrotto di Babilonia, emancipate la vostra razza, riconquistate la vostra terra. »



Bob Marley



L'altro giorno vi ha dato una breve infarinatura sul movimento Rastafari e le sue interpretazioni dell'Apocalisse. Eccovi alcune nozioni.











"Il concetto cardine del pensiero RASTA è imperniato sulla consapevolezza delle proprie radici umane nella terra di Etiopia, riferita anticamente ai paesi situati a sud-est dell’Egitto.
I primi predicatori scoprirono che gli egizi ed etiopi erano stati neri ed una sostanziale identità vi era stata tra i due popoli, precursori poi di una grande civiltà, quella dell’intera Africa, geografica, culturale, politica e spirituale. Jahve è il cuore dell’Etiopia, lo scettro dell’Impero, il trono millenario della grande civiltà nera, la culla del corpo e dello spirito umano, rivelato sul trono di Davide nel 225 discendente della tribù di Juda, RAS TAFARI HAILE’ SALASSIE I.
La voce in levare del reggae è l’espressione fondamentale di questa visione, il battito ancestrale della vita, rivelatosi oggi con questo suono di redenzione che risveglia coloro che saranno eletti a riportare l’Etiopia, terra promessa e patria dell’umanità, al suo antico ruolo, terra di consapevolezza e liberazione spirituale.

Essere Rasta significa essere totalmente libero, tuttavia esistono regole morali e scritte che aiutano a mantenere sano il corpo e la mente :
1. I Rasta rifiutano ogni tipo di deturpazione del corpo, come : radersi, tatuarsi,
tagliarsi i capelli.
2. E’ sconsigliato mangiare carne, mentre il maiale e i molluschi sono fortemente
proibiti.
3. JAH RASTAFARI è l’unico Dio supremo
4. E’ incoraggiato l’amore per l’umanità
5. Si rifiutano i vizi sordidi, come: gelosia, odio, cattiveria, invidia e ingiuria.
6. Si rifiuta la mondanità e l’edonismo
7. Un unico desiderio è di riunire tutto il mondo sotto le regole di Selassie, con
seguaci che costituiscono un unica fratellanza
8. Ogni Rasta che ha bisogno di aiuto ha la priorità. Dopo ogni essere vivente ,
animale o pianta può essere aiutato
9. Devono essere rispettate le antiche leggi di Etiopia
10. Non si deve rispettare una persona solo per l’aspetto o per la sua presenza
fisica, per il suo titolo o qualunque altra considerazione. Un Rasta è motivato in
tutte le cose per il suo amore per la verità.














Marcus Garvey ha profondamente contribuito alla nascita del movimento Rastafariano delle origini , quello che prese forma nei primi decenni del secolo e che, ancor prima dell'incoronazione di sua Maestà Hailè Salassiè (2 novembre 1930); già aveva idealmente intrapreso il suo profetico rimpatrio in Madre Africa.
E' stato proprio Marcus Garvey, jamaicano di nascita ma attivo soprattutto negli USA a tessere la prima trama di quel lungo percorso che la Diaspora Nera sta tracciando nel suo legittimo tentativo di sfuggire al completo annullamento culturale contrabbandato come " integrazione razziale".
I Rasta si sono nutriti fin da subito del messaggio emancipatore di Garvey, al punto da eleggerlo al proprio primo ed eroico profeta.
Ma del lavoro di Garvey molti altri si sono avvalsi per ridefinire se stessi in relazione al dominio della razza bianca, a cominciare dai ben noti "mussulmani Neri" di Malcom X.
Ecco una breve cronologia della vita di Marcus Garvey:
-Nasce nel 1887 a S.Ann Bay Jamaica; molto presto lascia la scuola e comincia a lavorare come apprendista tipografo a Kingston .
-Nel 1907 inizia a viaggiare e ad interessarsi delle condizioni dei neri in altri paesi Caraibici e dell'America Latina.
-Nel 1912 è a Londra dove approfondisce le sue conoscenze della cultura e della civilizzazione africana.
-Torna in Jamaica nel 1914 e fonda la prima lega delle Comunità Africane, con lo scopo di promuovere una migliore formazione per i giovani afro-jamaicani.
-Nel 1916 si trasferisce negli Stati Uniti e nel 1917, ad Haarlem-New York, fonda l'Universal Negro Improvement Association (UNIA) che , in dieci anni di attività, raccolse più di 2 milioni di iscritti.
Ad essa si aggiunse un settimanale a diffusione internazionale, il Negro World, ed una compagnia di navigazione , la Black Star Line, oltre ad un numero imprecisato di imprese in qualche modo collegate al suo programma per l'emancipazione nera.
-Nel 1920 l'UNIA era già diventata la più grande organizzazione pan-africana che la storia abbia mai conosciuto.
-Inevitabile il successo cominciò a dar fastidio e nel 1923 Garvey venne processato, condannato e imprigionato per frode fiscale.
-Nel 1927 grazie all'appoggio che l'UNIA aveva dato al suo nuovo presidente americano, la sua pena venne commutata in deportazione; Garvey ritornò così in Jamaica da dove cominciò ad organizzare le varie sedi del suo movimento.
-Nel 1935 trasferì il suo quartier generale a Londra, ma la crisi della sua leadership era ormai irreversibile.
-Garvey morì nel 1940 senza essere riuscito a riportare l'UNIA alla sua originale solidità.

Marcus Garvey è stata la prima figura pubblica a stabilire legami tra i Neri Caraibici, Americani ed Africani . Il suo attivismo ha profondamente influenzato molti movimenti pan-africani nati nel mondo in questo secolo, ed il ricordo della sua presenza è certamente ancora ben vivo tra i Rasta. Qualsiasi analisi si voglia fare dei cambiamenti sociali avvenuti in Jamaica, a Marcus Garvey va riconosciuto di esserne stato la radice. Il governo jamaicano gli ha conferito lo status di Eroe Nazionale. "



Ovviamente tutti conoscono la parola Rasta grazie alla diffusione mondiale che ne diede Bob Marley negli anni '80, a volte caricandola anche di lati negativi quali il fumare erba e il vivere in maniera trasandata (raggamuffin).





Niente di più sbagliato.



L'uso dell'erba, il far crescere i capelli in una determinata maniera (dread locks) e il vivere gustando appieno tutto quello che la natura ci dà poggia le sue basi su convinzioni spirituali e religiose fortissime.

Quindi l'associazione mentale "Rasta=spinelli" lasciamola ai poveri stupidi che non vanno al di la della moda e dell'apparenza, e proviamo a scavare un po' in profondità.




Stand firm!